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Domenico Trezzini

Cattedrale di Pietro e Paolo: La torre con la punta dorata
Cattedrale di Pietro e Paolo
La torre con la punta dorata
Figlio di Gioacchino e di Felicita Tomasina Antonietti da Astano, fratello di Lucia, Giovanni Maria e Giovanni Battista. Sposatosi tre volte, ha sette figli: Felicita e Tomasina (figlie della prima moglie Giovanna de Vetiis sposata nel 1698), Pietro Domenico (della seconda moglie), Giuseppe, Gioacchino, Matteo, Caterina, Eleonora Maria (della terza moglie Maria Carlotta). Probabilmente è nipote dell'architetto astanese Giovanni Maria Tressino (originario di Trezzino, frazione del confinante Comune italiano di Dumenza) che il 19 giugno 1677 a Crema vince con lo stuccatore intelvese Girolamo Aliprandi da Laino la gara d'appalto per la costruzione della facciata della chiesa monastica di Santa Monica; già nel 1666 si era attuata la costruzione di una scalinata di marmo davanti all'altare maggiore con due ingressi laterali verso la sagrestia posta sotto l'altare, ad opera di Andrea Manni di Rovio, residente a Gazzaniga nel Bergamasco. Non a caso nella parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Astano l'altare maggiore è una sua creazione. La sua fama è legata all'incarico ricevuto dallo zar Pietro I il Grande di progettare la nuova capitale San Pietroburgo. Formatosi forse a Roma, nel 1699 è documentato a Copenaghen assieme all'architetto militare Domenico Pelli di Aranno, anche lui di origine ticinese. Le sue grandi capacità organizzative e costruttive erano già state messe alla prova dal re di Danimarca Federico IV nella costruzione di fortezze costiere, fortificazione del porto e ricostruzione della borsa, perciò la scelta non è casuale. Il 1 aprile 1703 Andrej Ismailov, l'inviato dello zar, lo convince ad accettare l'arduo compito ricevuto dallo zar Pietro I il Grande di creare dal nulla nella zona delle paludi della Neva la nuova capitale San Pietroburgo per fronteggiare lo strapotere della vicina potenza svedese. Dopo un lungo e rischioso viaggio per nave approda ad Arcangelo proseguendo con vari mezzi di fortuna fin sulle rive del Baltico. Vi giunge nel febbraio del 1704, dando avvio agli indispensabili lavori di bonifica e di palificazione con l'ausilio di 30000 mugik (servi della gleba) requisiti per editto del 1 marzo 1704; finalmente il 30 maggio 1706 lo zar Pietro I posa la prima pietra della fortezza di San Pietroburgo, progettata secondo i principi del Vauban, architetto militare di Luigi XIV, il re Sole. Nella neonata città edifica ponti, canali, palazzi (tra cui il Palazzo d'Estate), ospedali, il Collegio dei dodici, monasteri e chiese, tra cui spicca la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (posa della prima pietra, il 7 giugno 1712), caratterizzata dalla guglia dorata alta 123 m, sovrastata da un angelo dorato, contenente le tombe di Pietro I, di Caterina II, di Nicola I, di Alessandro II e di Nicola II. Nel 1716 al compimento della gigantesca opera di edificazione della cittadella, che costò la vita a 100.000 servi della gleba, lo zar lo ricompensa con una bella casa, una vasta tenuta e conferendogli il grado di colonnello. Molto stimato per l'opera prestata alla corte dello zar, anche sotto il regno della zarina Caterina I (1725-1727), dello zar Pietro II (1727-1730) e della zarina Anna Jwanowna (1730-1740) disegna e realizza, tra l'altro, una serie di modelli abitativi per differenti classi sociali. Tra il 1730 e il 1732 si occupa di progettare la Porta di Pietro nella Fortezza dei Santi Pietro e Paolo. Muore a San Pietroburgo il 19 febbraio 1734. l'isola Vasil'evskij (nel 1715). La sua opera verrà continuata da Rastrelli, Quarenghi e, più tardi, dall'indiretto discendente Giuseppe Trezzini di Astano. Dalla sua produzione prende avvio lo stile architettonico definito barocco pietroburghese.
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